mercoledì 14 ottobre 2009

italia: paese di prescrizioni

Come al solito, per vivere bene in Italia, basta fare un pò come cavolo si vuole e quando qualcuno ti viene a dire: "Eh, ma non potevi fare così...", e magari ti trascinano pure in tribunale, basta mandare il reato in prescrizione! Yeappy! No, vi siete sbagliati non sto parlando del nostro reverendissimo, altissimo (per modo di dire) ed amatissimo presidente del consiglio.
Voi vi chiederete: "Ma come? Impossibile?" E, invece, miei cari lettori è tutto possibilissimo!
Non vi siete mai accorti, infatti, che si riesce a sentire Radio Maria anche quando state attraversando una galleria autostradale, mentre tutte le altre stazioni radio non si sentono?
Ecco, il motivo è che Radio Maria trasmette ad una volta e mezzo la massima frequenza permessa in Italia. Trasmettere a frequenze così alte si sospetta possa comportare gravi danni alla salute (carcinomi, tumori, per intenderci).
Ora se da un lato aumentare la frequenza permette di sentire il "Verbo" ovunque, dall'altro potrebbe però uccidere indistintamente uomini, donne, bambini, anziani, dal momento che le trasmissioni radio viaggiano nell'etere.
Ma secondo voi qualcuno è stato punito? Assolutamente NO! Viva la prescrizione! Viva l'Italia!

Eccovi il link alla notizia integrale che potete trovare su yahoo.it

Teledelinquenti: facciamo cadere in prescrizione anche l'omicidio? Sìììììììììììììììììììììììììììììììì

giovedì 11 giugno 2009

Telerincoglioniti unitevi

Negli ultimi giorni su tutti i telegiornali nazionali e regionali continua a imperversare la notizia che prossimamente i canali televisivi si potranno vedere solo se si dispone di un apposito apparecchio, il decoder. Questo poichè si sta passando dalle trasmissioni analogiche verso quelle digitali. Quindi ogni telerincoglionito deve subito correre ad acquistarne uno.

Ora come al solito facciamo alcune osservazioni assieme.
  1. Di questo dannato passaggio se ne parla dal 2006 e ancora ad oggi, nel 2009, non si è visto nulla di concreto.
  2. A tutti coloro che speranzosi negli anni passati sono passati al digitale terrestre, acquistando, di tasca propria, un decoder, si sono trovati ad oggi con almeno tre apparecchi inutilizzabili, perchè, a quanto pare, sono stati cambiati gli standard nel corso di questi tre anni.
  3. Scusate, cari telerincoglioniti, ma chi ci guadagna se noi guardiamo la televisione? Innanzitutto le aziende televisive che si fanno pagare a profumato prezzo gli spazi pubblicitari. Dunque per quale motivo dovremmo pagarlo noi questo "dannato" apparecchio?
Se e quando i telerincoglioniti di tutta Italia non dovessero ottemperare all'imperativo di acquistare il decoder, di certo il decoder ce lo tireranno dietro pur di poter di nuovo guadagnare con la pubblicità. Quindi ritardate l'acquisto del decoder e non temete, come per i precedenti: chi prima paga più è tonto!

mercoledì 3 giugno 2009

Berlusconi e compleanni

Ieri è stato il giorno delle stranezze. Infatti, così come mi è sembrato strano spendere denaro pubblico per una festa in un momento di crisi, mi è sembrato altrettanto strano che, subito dopo lo «scandalo veline», ieri al telegiornale sia stato fatto vedere un episodio singolare, ossia un bambinetto che ha chiesto al predente del consiglio di partecipare al proprio compleanno. Non vi sembra «strano»? Da che ho memoria io, non mi ricordo di nessun fanciullo che abbia mai invitato un presidente del consiglio alle proprie feste o compleanni. Eppure ieri al tg 1 è successo, dando modo al presidente del consiglio di fare un'esilarante (sono ancora qui che rido) battuta su come la sinistra potrebbe interpretare questo fatto. Non capisco come si possa scherzare sulla pedofilia in Italia. Su questo caso dovrebbe essere fatta sicuramente chiarezza. Ma soprattutto non capisco come possano farsi infinocchiare a questo modo i giornalisti del tg 1 che fanno l'impossibile per intervistare i rispettivi capi di partito in pretestuose situazioni create ad hoc, facendo essi stessi la figura dei propagandisti.

Abruzzo+crisi internazionale = festa della repubblica

Non vi torna l'equazione? Beh in effetti non torna neppure a me. Non capisco come, in un periodo di crisi nazionale ed internazionale e con problemi di forza maggiore (vedi il terremoto in Abruzzo) alle porte, si possa festeggiare la festa della repubblica, investendoci dunque tempo e soprattutto denaro pubblico. Non sarebbe stato più opportuno destinare quel denaro ai terremotati dell'Abruzzo? Mentre assisto attonito a questo spettacolo raccapricciante, mi chiedo se questo non sia un altro sistema di distrazione di massa, ossia: «vi faccio vedere la festa per non farvi vedere altro». Chissà...

mercoledì 20 maggio 2009

Emule che pirati

Evvai con la disinformazione! Oggi al tg1, la solita tirata d'orecchi ai pirati informatici, quei brutti cattivoni che fanno fallire le multinazionali di musica, intrattenimento e software. Inoltre emule è illegale come dimostrano le battaglie giudiziarie vinte fino ad ora dalle multinazionali.

Ora tralasciando per un istante la questione, mi chiedo, ma gli inviati del tg1 li prendono scemi o semplicemente prendono tangenti per fare «servizi» di parte?
Allora facciamo un pò di chiarezza perchè gli argomenti sono veramente tanti e sono stati tutti trattati male.

Punto primo: noi consumatori nell'acquistare i cd,dvd e ogni altro supporto paghiamo delle tasse che servono a rifondere i danni subiti dalle multinazionali per le copie "pirata". E tralasciando la costituzionalità di una tassa che mi viene imposta presumendo che commetterò atti illeciti (come se non esistessero le aziende che mettono i loro dati al sicuro masterizzandoli) viene da chiedersi se già prendono(stato e multinazionali) delle royality sulla pirateria perchè si lamentano?

Punto secondo: emule non è illegale di per sè, certo che se lo usi per scaricare del materiale coperto da copyright di cui tu non detieni una copia legale stai violando il copyright appunto.
Ma se anche scarichi un film e hai lo stesso film originale in dvd, già così non sei più considerato un "pirata". Inoltre tutto questo sembra non considerare l'enorme volume di download dovuti a materiale non coperto da copyright in generale, come ad esempio la musica o contenuti creative commons.

Punto terzo: da statistiche pare che la vendita di cdrom musicali, audio video in generale si sia incrementata dalla nascita del file sharing. Sembra strano vero? Eppure pare sia così. Questo dipende dal fatto che spesso gli utenti che scaricano musica, poi l'ascoltano e se gli piace comprano il dvd/cd/ecc originale. Poichè l'originale ha un valore maggiore rispetto al semplice supporto masterizzato. Ma l'utente ha il vantaggio di poter ascoltare quello che compra, prima di acquistarlo, quindi può valutare se ne vale la pena o meno.

Punto quarto: non è poi così vero che vengono vinte le cause intentate contro gli utilizzatori di emule; infatti la legge ha depenalizzato il download ad uso personale di materiale protetto da copytight. Fermo restando le alte pene per chi commercializza tali opere.

Punto quinto: "pirata", questa parola che spesso è confusa con la parola hacker. Avete rotto! Se non sapete l'inglese o i termini corretti almeno informatevi!
Hacker oramai è entrato nella disinformazione comune per indicare il pirata informatico, ma non è così! Basta la quinta elementare per arrivare a capire che hacker non può essere il pirata informatico. In primo luogo basta chiedersi come si indica in inglese colui che compie un'azione. Un bimbo delle elementari vi dirà che basta aggiungere al verbo all'infinito senza il to la desinenza -er. Da cui teach-er è colui che compie l'azione di to teach, insegnare quindi è l'insegnante; runn-er (in questo caso si duplica la consonante finale) è colui che compie l'azione di to run, correre quindi è il corridore e così via... In secondo luogo basta una piccolissima nozione di informatica, se così vogliamo dire. Come si chiama il programmino che consente di utilizzare un software del quale non abbiamo la licenza? Si chiama forse hack? NO! Si chiama crack! Pertanto colui che compie l'azione di piratare un gioco, un software, un film non è l'hacker, bensì il cracker (da non confondersi col craker da mangiare). Una breve puntatina su Wikipedia potrebbe evitare agli inviati del TG1 di fare figure da cioccolatai.

Legge mia, legge tua. Le leggi come le brutte donne: non le vuole nessuno.

Parafrasando un proverbio: le leggi (le responsabilità) sono come le brutte donne: non le vuole nessuno. Quello su cui voglio porre l'attenzione oggi è che in Italia, da "qualche" tempo, si è dato il cognome di politici alle leggi, a titolo d'esempio: legge Bersani, legge Bossi-Fini, legge Gasparri, Lodo Alfano e così via. Malgrado queste leggi siano state promulgate da un governo di destra o di sinistra non compare mai e dico mai il nome del capo del governo (o premier, per riempirsi la bocca di termini anglofoni). Perchè questo? Il sospetto, che è l'unica cosa possibile in questo caso, è che si voglia deresponsabilizzare il capo di un dato movimento politico delle leggi promulgate durante il suo mandato, come a volerne imputare la responsabilità non a lui, bensì al politico da cui la legge prende il nome. Tant'è vero che in una delle sopracitate leggi, un premier si è permesso di dire: «Non ero presente in aula durante la votazione».
Una delle tante mosse mediatiche che vengono fatte in questo paese, e quindi alla fine, solo una questione «d'immagine», ma sull'immagine molti dei politici oggi basano la propria campagna elettorale, quindi a qualcosa questa benedetta «immagine» deve pur servire.

martedì 19 maggio 2009

PosteMobile: TUTTO A 11 CENT!

Finalmente una tariffa trasparente: quella delle Poste!
Il volantino con due ragazze bionde intente a parlare al cellulare lo dice chiaramente:
«Cambia operatore! Passa a PosteMobile: TUTTO A 11 CENT!».
In fondo al volantino si legge che per «tutto» si intende: chiamare tutti i numeri di cellulare e rete fissa nazionale e gli sms verso tutti gli operatori telefonici.
Insomma un'affare!
Peccato che come al solito ci troviamo nella repubblica delle banane dove lo stato, che in una qualunque democrazia garantisce i diritti dei cittadini, tutela le fregature. Infatti, malgrado le poste siano una «impresa» parzialmente di stato (come il latte parzialmente scremato), non si fa di certo scrupolo a INGANNARE i cittadini (perchè si sa che gli italiani leggono solo le scritte in maiuscolo). Infatti, leggendo sul retro del volantino, si scopre che le Poste con questo piano tariffario decidono di considerare i minuti non come costituiti da 60 secondi, bensì da 30: «La tariffa per le chiamate del Piano CONVENIENZA è senza scatto alla risposta, con una tariffazione a scatti anticipati di 30 secondi.» (sì anche le parole "senza scatto alla risposta" sono in corsivo. Chissà perchè!). Ora a casa mia, non so a casa vostra, una tariffazione anticipata di 30 secondi vuol dire che i minuti invece di durare 60 secondi durano 30, quindi per tradurre i minuti usati in questo pianeta, ovvero quelli da 60 secondi, in quelli delle Poste, da 30 secondi, ci sarebbero ben 2 minuti in ogni minuto! Senzazionale!! Morale invece di costare: TUTTO 11 CENT (maiuscolo così si vede bene), costa: TUTTO TUTTO 22 CENT (questo è maiuscolo e corsivo così chissà se riusciranno a leggerlo anche i ciechi!?!?!?!).
Grazie Poste per essere sempre così vicine ai cittadini, in particolare al loro culo!

giovedì 7 maggio 2009

"Telecaz" che passione!

Non vi hanno mai rotto le balle al telefono per delle offerte commerciali che non volevate? Se ne sono mai infischiati del fatto che voi non volevate più essere investiti da centinaia e centinaia di promozioni commerciali sul vostro numero di casa e/o ufficio?
Non vi preoccupate, siamo nella repubblica delle banane dove per mandare un curriculum vitae devi indicare espressamente che permetti la visione del suddetto pezzo di carta a terzi, ma per farti rompere le scatole dalle grandi compagnie telefoniche con comunicazioni commerciali che non vuoi non puoi farci assolutamente nulla. Chi da i nostri numeri di telefono a queste lobby dello sfracellamento di coglioni? Questo e tanti altri dubbi qui...su: "Vaffanculo centralinista di merda della Telecom, la tua offerta del cazzo infilatela su per il culo, porco Dio!". Rubrica a cura di Rai Rieducational Blogger.

domenica 19 aprile 2009

Libertà d'espressione in Italia

Un breve riassunto sulle vicende dell'informazione nella Repubblica delle Banane.
  1. Mentana forzato a dimettersi
  2. Milena Gabanelli deferita al Comitato Etico della RAI (Comitato questo fino a poco tempo fa inesistente)
  3. Punito Santoro, Vauro sospeso
Solo Emilio Fede per ora resiste.

Gondoliere per diletto, Scherlock Holmes per professione

"Sero in gonoa a remae, quando d'improviso ho visto un enorme trolei distrugere i gradini in vetro del ponte". Sebbene non fossero queste le esatte parole di un gondoliere di Venezia trasmesse venerdì scorso dal telegiornale regionale durante lo speciale sul ponte di Calatrava a Venezia, il succo rimane comunque quello. Incredibile no? No! Questa è l'informazione in Italia.
Se un trolley del peso approssimativo di 5-10 kg può scheggiare il gradino di un ponte, come fa lo stesso ponte a reggere poi decine e decine di passanti del peso variabile da 50 a 100 kg cadauno? Tutto questo andrebbe certamente chiesto al gondoliere o meglio a quel luminare di giornalista che, dopo aver sentito l'incredibile ca-ga-ta, ha deciso di mandarla in onda lo stesso durante il suo servizio. D'altronde se una rondine non fa primavara, una cagata mostruosa non fa certo scalpore nella Repubblica delle Banane.
Il problema è che in Italia dei tecnici non ce ne facciamo proprio nulla e quindi chiediamo opinioni sull'edilizia a gondolieri, pareri medico-scientifici a preti e tuttologi. Un caso? No di certo.
Se ricordate bene, infatti, quando è scoppiato il "caso aviaria" (oggi la pandemia deve essere sparita visto che non se ne parla più) , si è chiesto il parere di tutti eccetto che dei medici e dei biotecnologi.
Quando poi siamo stati assaliti dal dubbio Eluana-sì o Eluana-no, in una delle tante puntate sul tema di "Porta a Porta" del fantastico Vespone nazionale (il cui giornalismo, è da notare, non bachetta di certo con le persone che soffrono, bensì ne fà semplicemente informazione) erano stati invitati come ospiti: Ignazio Marino, medico nonché parlamentare del Pd e il monsignor Fisichella.
Ora qui non si discute su quale sia la propria idea personale, ma una domanda sorge spontanea: questa è, secondo voi, informazione o piuttosto disinformazione? In un contesto così delicato, perchè il parere di un medico deve essere contrapposto a quello di un monsignore, finendo così per essere sullo stesso piano? E con questo non voglio asserire che entrambi non possano esprimere la propria opinione, ma espressa in questi termini diventa nè più nè meno che una chiacchera da bar. A mio avviso, l'informazione seria avrebbe messo a confronto un medico con un idea con un altro medico di idea opposta e, sempre nella stessa puntata, un monsignore sempre con una sua idea e un rappresentante di un'organizzazione atea, o di un'altra confessione religiosa con un'idea opposta.
Quindi, mettendo sullo stesso piano il parere scientifico di un medico con quello religioso di un monsignore cosa ne abbiamo tratto? Solamente spazzatura, o, se preferite, l'ennesima puntata di "Porta a Porta".

Trenitalia: il caso Frecciarossa

Vi ricordate la pubblicità, ormai martellante, che da giorni invade i palinsesti televisi: Trenitalia Frecciarossa: Roma-Milano a partire da 33 euro?
Beh come sempre non è tutto oro quello che luccica, soprattutto quando a parlare è la solita pubblicità ingannevole.
Sembra, infatti, che il prezzo del biglietto non sia sempre e comunque di 33 euro, da come si evince dalla pubblicità, bensì sia soggetto a tre categorie di sconto previste così definite:

  • Super, con sconti che arrivano al 60%;
  • Special, con sconti che arrivano al 30%;
  • Premium, con sconti che arrivano al 15%;

  • Si ha diritto allo sconto Super (-60%) acquistando il biglietto almeno un mese prima della partenza; non è ammessa alcuna riduzione, alcun cambio prenotazione o biglietto, non è previsto alcun rimborso.
    Lo sconto Special (-30% ) è offerto a chi acquista il biglietto almeno 15 giorni prima della partenza; sono ammesse riduzioni solo per i ragazzi, non è possibile alcun cambio prenotazione, è permesso cambio biglietto fino a 24 ore prima della partenza (però con un forte aggravio del costo), è previsto il rimborso fino a 24 ore prima della partenza, con il pagamento del 20% del costo.
    Il Premium (-15%) è applicabile agli acquisti di biglietti ferroviari con almeno 7 giorni prima della partenza; sono ammesse riduzioni solo per i ragazzi, è possibile il cambio prenotazione, è permesso cambio biglietto fino alla partenza (sempre con un forte aggravio del costo), è previsto il rimborso prima della partenza, con il pagamento del 20% del costo, ed anche dopo, con una trattenuta del 50%.

    Oltre a tutto questo, poi, Trenitalia riserva un'ulteriore fregatura. Infatti, non tutti potranno godere dello sconto, ma solo quelli che riusciranno ad accaparrarsi i 250.000 biglietti messi in offerta ogni mese a prezzi scontati.

    Quindi, miei cari viaggiatori, state ben attenti, perchè le fregature sono sempre dietro l'angolo in un paese dove vige la regola: "Fatta la legge, trovato l'inganno!".

    E per chi non ci credesse, leggete pure qui